TRATTAMENTO FORMALE E INFORMALE

 

Leggi il paragrafo seguente e inserisci le parole mancanti.

Con quale saluto Tarcisio si rivolge al passante?

.

Cosa gli risponde il passante?

.

Se ci muoviamo nella cultura italiana dobbiamo anche sapere che ci sono differenze tra il trattamento formale e il trattamento informale. 

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IL TRATTAMENTO FORMALE

Il trattamento formale è impiegato quando parliamo o scriviamo a una persona con cui non siamo in confidenza, come ad esempio: un professore, un addetto in un ufficio pubblico, un pubblico ufficiale, un poliziotto, un carabiniere, una persona più anziana. Il pronome di trattamento in questo caso è il “lei”, tanto per il maschile quanto per il femminile e per rivolgerci al nostro interlocutore usiamo il titolo e il cognome: signora Bianchi; dottor Paolucci; ingegner Gastaldi; professoressa Baccin ecc. Possiamo anche usare il nome proprio con il titolo signor o signora: signor Gianni, signora Maria.

IL TRATTAMENTO INFORMALE

Il trattamento informale è impiegato tra amici, colleghi, parenti, tra i giovani, quando un adulto si rivolge a un bambino o a un adolescente o quando vogliamo ridurre la distanza tra noi e il nostro interlocutore. Il pronome di trattamento in questo caso è il “tu”, tanto per il maschile quanto per il femminile e usiamo il nome proprio.

LA MEDIA FORMALITÀ

Dobbiamo considerare che in italiano esiste anche un registro di media formalità. Si usa quando ci rivolgiamo a una persona che non conosciamo, a cui vogliamo dimostrare rispetto, ma nei confronti della quale desideriamo ridurre le distanze. In questo caso non utilizziamo il cognome, ma il pronome “lei” (la terza persona) e il nome proprio. Ad esempio, uno studente dovrà sempre usare il trattamento formale quando si rivolge a un professore; il professore, dal canto suo, potrà avvalersi della media formalità, vale a dire potrà rivolgersi allo studente con il nome proprio, ma userà la terza persona:

Nel registro orale:

Giulia:   Buongiorno, Professore. Vorrei chiederle se posso iscrivermi all’esame.

Prof.:     Sì certo. Lei si chiama…

Giulia:   Biondi, Giulia.

Prof.:     Le chiedo cortesemente di mandarmi un’e-mail.

Nel registro scritto:

Lo studente deve scegliere il registro formale.

Gentile Prof. Bruni,

Le scrivo per chiederle se posso iscrivermi all’appello[1] del giorno 15 settembre.

Cordialmente,

Giulia Biondi

Il professore può usare la media formalità:

Gentile Giulia,

certamente, inserisco il suo nome nella lista.

Saluti,

Antonio Bruni

Osservate che in tutti e due i casi è bene firmare con nome e cognome.

Tarcisio avrebbe potuto (o dovuto) usare la media formalità con il passante: dargli del tu e salutarlo con salve o buongiorno evitando così l’impiego troppo informale di ciao.

Tarcisio: Buongiorno, scusa.

Passante: Buongiorno.

DAL TRATTAMENTO FORMALE AL TRATTAMENTO INFORMALE

Il passaggio dal trattamento formale al trattamento informale può essere esplicito. In questo caso, la persona più anziana o più importante nella gerarchia (esempio: il professore allo studente; il capoufficio a un suo subalterno) propone il cambiamento di registro:

Diamoci de tu.

Possiamo darci del tu?

Posso darti del tu?

Il passaggio può essere anche implicito. Man mano che si fa conoscenza si passa alla media formalità e al trattamento informale e, come avviene per tutti gli elementi culturali, anche qui bisogna osservare con attenzione e molta sensibilità i vari contesti d’uso. Solo così possiamo ridurre le possibilità di malintesi e diventare comunicatori interculturali competenti.



[1]Nel sistema universitario italiano gli studenti devono iscriversi agli esami in una delle date proposte dal docente. In questo contesto “appello” e “esame orale” sono sinonimi.

REGISTRO ORALE: ARRIVO

Domanda

In un continuum che va dal più formale al più informale, scegliete il saluto più adatto per ogni occasione:

Risposte

Buongiorno.

Buonasera.

Salve.

Ciao.

Valutazioni (feedback)

 

Domanda

Risposte

Buongiorno.

Buonasera.

Salve.

Ciao.

Valutazioni (feedback)

 

Domanda

Risposte

Buongiorno.

Buonasera.

Salve.

Ciao.

Valutazioni (feedback)

REGISTRO ORALE: PARTENZA

Domanda

In un continuum che va dal più formale al più informale, scegliete il saluto più adatto per ogni occasione:

Risposte

A presto.

Alla prossima.

Arrivederci.

Arrivederla.

Buon pomeriggio.

Buon proseguimento.

Buona giornata.

Buona serata.

Buonanotte.

Ci sentiamo.

Ci vediamo.

Ciao.

Valutazioni (feedback)

 

Domanda

Risposte

A presto.

Alla prossima.

Arrivederci.      

Arrivederla.       

Buon pomeriggio.

Buon proseguimento.

Buona giornata.

Buona serata.

Buonanotte.

Ci sentiamo.

Ci vediamo.

Ciao.

Valutazioni (feedback)

 

Domanda

Risposte

A presto.

Alla prossima.

Arrivederci.

Arrivederla.

Buon pomeriggio.

Buon proseguimento.

Buona giornata.

Buona serata.

Buonanotte.

Ci sentiamo.

Ci vediamo.

Ciao.

Valutazioni (feedback)

Eccovi la tabella riassuntiva dei saluti (registro orale e scritto).

 

Per chiedere un’informazione ad un giovane passante, Tarcisio avrebbe dovuto usare la media formalità.

Con quali saluti Tarcisio avrebbe dovuto rivolgersi al giovane passante?

, scusa.

, scusa.

Con quali saluti Tarcisio avrebbe dovuto rivolgersi ad un signore o ad una signora più anziana?

, signore (a), scusi.

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